domenica 2 novembre 2014

BEA BUOZZI: TRILOGIA "IL CLUB DEI TACCHI A SPILLO" - RECENSIONE DI EMME X; Schede tecniche e biografia



TRILOGIA di BEA BUOZZI "IL CLUB DEI TACCHI A SPILLO: 
1) MATTA PER MANOLO
2) TUTTE CHOO PER TERRA
3) LA VITA É UNA LOUBOU MERAVIGLIOSA
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SCHEDA TECNICA
Autore. BEA BUOZZI
Titolo: MATTA PER MANOLO n. 1
Editore: MONDADORI
Data pubblicazione: 2014
Genere: ROMANZO CHICK LIT
Pagine: 252
VOTO 4 su 5
Sinossi
In una città frenetica come Milano è difficile, a trentacinque anni, illudersi di trovare l'anima gemella. É molto più appagante e meno frustrante collezionare scarpe meravigliose: come fa Palladiana, la protagonista di questo romanzo. Una trasferta a Napoli per lavoro sarà l'imprevedibile occasione per calzare un paio di fantastiche Manolo Blahnik. E saranno queste décolleté rosse . insieme alla criptica profezia di una maga incontrata sul molo Beverello - ad aprirle gli occhi: Palladiana ha solo un anno di tempo per scampare allo zitellaggio eterno! Un vero paradosso, per lei che di professione fa l'autrice per il programma televisivo "Sposami subito" ... Nonostante lo scetticismo iniziale, con la lista dei suoi ex alla mano, Palladiana deciderà di ripercorrere gli amori del passato: per realizzare che è più facile inciampare nella felicità che non calzarla comodamente - proprio come è avvenuto per il suo amato paio di Manolo. Del resto <<i graffi sotto le suole raccontano molte più cose dei fondi di caffè di una tazzina>>, lo dice sempre Ivanna, la sua vicina di casa, che dispensa consigli preziosi e, nonostante il suo aspetto quanto mai eccentrico, è incredibilmente saggia. Tutti gli inquilini di Palazzo Ranieri lo sanno, e non solo loro ... Tra Napoli e Milano, Parigi e New York, tra la divertentissima caccia televisiva al matrimonio più bizzarro del mondo e la vita quotidiana di un variopinto condominio milanese, questo romanzo ci fa sorridere e palpitare e ci racconta come, con ironia e grande dose di leggerezza, per capire l'umore di una donna sia sufficiente guardare quasi scarpe indossa.
La mia recensione
Bea Buozzi sta alle scarpe col tacco come io sto ai libri. Due fanatiche in ogni caso.
Il primo romanzo della trilogia "Il club dei tacchi a spillo" è Matta per Manolo. Chiariamo subito che Manolo non è un belloccio moro dagli occhi irresistibili, ma un paio di scarpe: alte, belle, rosse e costose.


Scegliere i nomi (insoliti e curiosi) dei personaggi, ha richiesto qualche ricerca dettagliata da parte dell'autrice. La protagonista, infatti, non si chiama Maria, Anna, Stefania ... no, si chiama Palladiana. Già questo mi ha fatto sorridere, figuriamoci il resto. Che cosa sappiamo di Palladiana? Lavora per una trasmissione televisiva e si occupa della stesura dei testi per il programma "posami subito". La sua famiglia è insolita (un po' come lei, d'altronde): ha una nonna sorda e arzilla che parla il dialetto milanese, uno zio gay, una zia suora e due genitori ormai rassegnati nel vederla "scompagnata". Da questo si deduce che il fardello di continuare la progenie, incombe pesantemente su di lei. Abita a Palazzo Ranieri, come le successive protagoniste dei romanzi a seguire. Gli abitanti del Palazzo, per coerenza, sono un po' strambi: il portinaio (anche lui presente nei successivi libri), Francesca, Ivanna e Tequila. E poi c'è "Ernesto, l'ascensore sempre in arresto!".



Durante una trasferta lavorativa, non certo romantica dato che non batte chiodo, Palladiana si imbatte in una profezia approssimativa annunciata da tale Maga Circa, apparsa e sparita velocemente. Forse una visione tra la pioggia battente? Oppure il pesante arancino non digerito, ha scaturito qualche strana apparizione? Nel dubbio, Palladiana tiene conto della profezia che le dice: per mettere fine al suo zitellaggio, deve ricordarsi di un uomo del suo passato che ha qualcosa a che fare con i tubi e, per trovarlo, ha un anno di tempo.
Tornata a Milano, Palladiana, carta alla mano compila una breve e sconsolata lista con i nomi dei suoi ex. Nonostante gli indizi, blandi a dire il vero, inizia la ricerca "Dell'amore per sempre". Sostenuta (e assecondata) dalle amiche, Francesca e Ivanna, si metterà in contatto con i pochi uomini che hanno fatto parte della sua vita, iniziando a depennarli in fretta.
Tutto è fresco e leggero, quasi svolazzante. L'ironia dell'autrice a volte è molto d'impatto, diretta, spietata, altre volte è più subdola. mascherata, finemente celata. Nonostante la vicenda sia incentrata su Palladiana, anche Ivanna ha un ruolo ben preciso: gestisce un blog in cui elargisce consigli vari, con la sua spigliata simpatia. Parlando un genere chick lit, non possiamo aspettarci dogmi e teorie incomprensibili. Eppure, tutti i personaggi riescono a strappare un sorriso, insegnano ai lettori che "a volte, le cose che crediamo irraggiungibili, sono più vicine di quanto immaginiamo". 
Lo stile della Buozzi è piacevole e, io che faccio il tifo per le autrici italiane, sono sempre contenta dopo aver letto un romanzo allegro, pulito, spiritoso ... meglio ancora se ben scritto. Quindi, se avete voglia di leggerezza, di tacchi alti e sorrisi spontanei, questo libro è consigliato. Ne ho altri due da recensire. Reggeranno il confronto?

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SCHEDA TECNICA
Titolo: TUTTE CHOO PER TERRA n. 2
Editore: MONDADORI
Data pubblicazione: 2014
Genere: ROMANZO CHICK LIT
Pagine: 224
VOTO 4.5 su 5

Sinossi
<<Il manuale sul principe azzurro parlava chiaro. In caso di esperienze fallimentari serviva un cerotto. Di dimensioni più o meno grandi, a seconda della ferita. Un cerotto speciale, però, che non si poteva comprare in farmacia." Assorta nei suoi pensieri, avvolta nel lusso della business di una delle compagnie aeree più blasonate al mondo, Valentina "festeggia" a diecimila metri d'altezza il suo compleanno con un viaggio di lavoro: l'attività frenetica per il noto marchio di moda di cui è responsabile commerciale è l'antidoto per nascondere la solitudine e dimenticare. Dimenticare di essere una single senza possibilità di recesso, che gli uomini più appetibili hanno già l'anello al dito e che gli anni scorrono fino a farti sentire come se "avessi la stessa data di scadenza di uno yogurt dimenticato in fondo al frigo". Lavorare è il suo cerotto, insomma: ma non è il rimedio giusto. Eppure, Valentina sa che nelle pieghe del suo destino è nascosto anche un karma positivo: merito di Eva, il suo alter ego digitale. Per colorare la monotonia di un'esistenza degna di una eremita, Valentina ha deciso di regalarsi una nuova vita online, che le permette di riallacciare i rapporti con le storie fallimentari del suo passato e, soprattutto, di riuscire a scoprirsi solare, brillante e desiderabile. È grazie a Eva che Valentina si è guadagnata l'appuntamento con l'emiro di Dubai verso cui sta viaggiando, un'occasione strepitosa per la sua carriera...
La mia recensione
Valentina Quaglia … quante battute si potrebbero fare su questo cognome? Arrivata alla soglia dei quarantadue anni, manager grintosa e single, Valentina si rende conto che la sua vita non è proprio come la vorrebbe. S’inventa una nuova se stessa, Eva, personaggio virtuale e misterioso attraverso il quale spera di trovare un uomo decente, amici diversi e conoscenze che fanno già parte della sua vita reale. Nella quotidianità non è molto “ricercata”, quindi approfitta del suo status virtuale per diventare una donna sofisticata, corteggiata e desiderata.
Anche in questo secondo romanzo della trilogia, ho individuato lo stesso mantra: a volte le cose che crediamo irraggiungibili sono più vicine di quanto immaginiamo. Un po’ come dire: guardatevi attorno e accorgetevi delle cose belle che avete intorno. Diciamo che il giovane alter ego di Valentina, riesce a infonderle quella briciola di coraggio che le mancava.
Lo stile non cambia. Bea Buozzi ci stupisce con le sue trovate ironiche tipo: <<Si innamorò di me quando gli dissi che ero cintura nera di parmigiana, “con le melanzane rigorosamente fritte”, perché al forno faranno anche bene, ma non sanno di niente>>. Aggiungo … peggio ancora cotte alla griglia. Ed io, da buona siciliana, la parmigiana la mangio fritta. Per questo cerco di non cucinarla più di due volte l’anno … Comunque, torniamo al romanzo. Ho notato che in questa trilogia i personaggi sono pressoché comuni, niente super miliardari strafighi, nessuna ragazza ingenua e inesperta che fa subito innamorare l’affascinante macho. No, c’è un condominio abitato da gente più o meno nella norma, un po’ folli se vogliamo, ma del tutto accessibili. Questo l’ho apprezzato. L’ironia non manca, e poi … chi è che non ha “uno yogurt scaduto in frigo”?
Naturalmente le scarpe col tacco hanno il loro ruolo. Abbiamo conosciuto le Manolo, adesso è la volta delle Choo.
<<Le mie Jimmy Choo le hanno fatto lo stesso effetto di un quadro di Monet>>.
<<Ha ragione, signora. La chiamerò la sindrome del “Tutti Choo per terra”>>.
E per finire con un’altra citazione, solo una persona “Xanax di mente” poteva scrivere qualcosa di così anticonvenzionale e così reale allo stesso tempo, con quel pizzico di drammaticità e ironia che ho gradito notevolmente. Dovendo scegliere tra i tre romanzi, questo è quello che ho apprezzato di più. Chissà … magari (quando compirò quarantadue anni) ricorrerò anch’io a un alter ego sexy, giovane e brillante.
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SCHEDA TECNICA
Titolo: LA VITA É UNA LOUBOU MERAVIGLIOSA n. 3
Editore: MONDADORI
Data pubblicazione: 2014
Genere: ROMANZO CHICK LIT
Pagine: 266
VOTO 4 su 5

Sinossi
Ebbene sì, Clorinda dà alle sue scarpe nomi e vezzeggiativi, come nel caso del magnifico paio francese che indossa per una serata che le cambierà la vita. Da sempre pensa che il suo destino non sia scritto sul palmo delle mani bensì sotto la pianta dei piedi: ogni momento importante, da quando ha cominciato a gattonare sui tacchi della madre, è stato scandito da un paio di scarpe. Le ballerine del primo bacio, con la frangia storta e l'apparecchio ai denti. I polacchini indossati per il primo esame sotto la neve, che l'hanno accompagnata fino alla laurea in un torrido mese di luglio. Le décolleté gialle che hanno catturato l'attenzione del Leader Minimo, divenuto poi suo datore di lavoro. Ma soprattutto il primo paio di suole rosse regalate dal suo amore a senso unico, Giulio, destinato ahimè al soprannome di "Grande Asfaltatore" per la sua propensione al tradimento... A Clorinda, con il cuore ridotto in cocci, restano solo un armadio pieno di pezzi da collezione e due amiche che credono in lei: "Rotto un tacco se ne fa un altro" le ricorda Baby. Ma a mettere in discussione le poche certezze di Clo, e soprattutto a portare scompiglio nella sua scarpiera, arriva Mr Buk, un dinoccolato alternativo in sneakers e dread, cresciuto nel mito di Bukowski, che gira con due simpatici quadrupedi, il lillipuziano Maciste e l'arruffato Bobby Marley. Se lei, creativa di punta alla Metello & Partners, è il giorno, lui, scapigliato e accalappia guai, è la notte...
La mia recensione
Ci troviamo sempre nel Palazzo Ranieri e alcune cose non sono cambiate. Il portinaio – poeta è sempre lì, e pure “Ernesto, l’ascensore sempre in arresto!”. Non c’è più Palladiana e nemmeno Valentina, stavolta avremo a che fare con Clorinda. Indovinate qual è la sua passione? Esatto! Colleziona scarpe, e lo fa in modo ossessivo – compulsivo. Del resto è una costante della trilogia. Dopo la delusione che le ha lasciato la storia con Giulio, Clorinda è disillusa. Si dedica al lavoro di pubblicitaria e, al momento, sembra aver accantonato l’idea di innamorarsi per sempre. Fino a quando, il destino, non le fa incontrare Candido soprannominato Mr Buk. Diciamo che non sono fatti della stessa pasta. Lei è una ragazza trendy, glamour e moderna, mentre Candido è disordinato, senza un lavoro fisso e le scarpe non sono il suo forte. Nonostante questa bissale differenza, l’amore ha vinto e li vuole unire.
Dopo estenuanti tentativi, da parte di Clorinda, di contattare un famoso guru della moda francese, il suo sogno si avvera. Questo “gentiluomo”, però, le lancia una sfida: per ottenere un paio di Loubou da sposa … deve sposarsi entro un mese. Così Clorinda decide che, per avere le scarpe, sposerà il suo Mr Buck. <<Ricapitoliamo: l’anello non c’è, lui non te lo ha chiesto, ma tu hai deciso che lo sposi>>.
<<Esatto>>.
E quando le fanno notare che potrebbe essere un errore … <<Vivi con l’uomo di Neanderthal e te lo vuoi sposare! Chi ti capisce è bravo!>>
<<Dettagli! Te lo ricordi l’obiettivo, vero?>> (…)
<<Certo, le scarpe più belle del mondo>>.
Cosa non farebbe Clorinda, per un paio di Lauboutin … soprannominate Loubou!
Penserete che, dietro questo matrimonio si celino delle bugie o comunque delle omissioni. Sapevate questa? Bea Buozzi lo dice: “Le bugie hanno le gambe corte, ma spesso, per sembrare più alte, portano i tacchi.”


Sì, sicuramente divertente. Siamo davanti a un’autrice che possiede la capacità di ironizzare sui fatti quotidiani, niente di ricercato e impossibile, quasi tutto a portata di mano. La semplicità del racconto ti fa immedesimare nelle disavventure dei personaggi, quasi fosse una sorella, un’amica a noi vicino. I capitoli sono brevi e, ognuno, ha un titolo alquanto divertente. Per un attimo ho fatto il tifo per Candido. Dicevo: “Non sposarla, lei vuole le scarpe non te”. Poi ho cambiato idea e mi è dispiaciuto quando …”questo matrimonio non s’ha da fa”. Insomma, non voglio svelare molto, ma colpi di scena e sorprese, come le risate e il buon umore non mancheranno.
Un po’ ho sognato attraverso questa trilogia. D’altronde sono questi i libri che ti permettono di evadere dalla monotonia della vita. I romanzi spensierati, allegri, che ti fanno compagnia la notte, il giorno, in metropolitana o (come hanno detto moltissimi lettori) in spiaggia.
Vi lascio con questo pensiero: “Se son rose appassiranno, ma se son suole rosse nel tempo dureranno”. Grazie Ivanna per le tue perle di saggezza.

BEA BUOZZI

Biografia dell'autore
Bea Buozzi, vive a Milano. È giornalista e scrittrice. All’interno del portale www.cosmopolitan.it, cura la rubrica Beati&Appagati. Inoltre, collabora con “Donna Moderna” e “Cosmopolitan”. La sua e-mail è beabuozzi@yahoo.it











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