martedì 30 dicembre 2014

SARA RATTARO: Niente è come te - Recensione di Emme X; scheda tecnica e biografia

  VOTO 4 su 5
Scheda tecnica:
Autore: SARA RATTARO
Titolo: NIENTE E’ COME TE
Editore: GARZANTI
Data di pubblicazione: 2014
 Genere: NARRATIVA
Pagine: 200
PRESENTAZIONE
Nessuno fa solo cose giuste o sbagliate. Siamo luce e ombra insieme.
Due scatole colme di libri, pupazzi e tante fotografie. Tutto il mondo di Margherita è racchiuso in quelle poche cose. In spalla il suo adorato violino e tra le mani un biglietto aereo per una terra lontana: l’Italia. La terra dove è nata e che non rivede da quando è piccola. Ma ora è lì che deve tornare. Perché a quasi quindici anni Margherita ha scoperto che a volte è la vita a decidere per noi. Perché c’è qualcuno che non aspetta altro che poterle stare accanto: Francesco, suo padre. Il suono assordante dell’assenza di Margherita ha riempito i suoi giorni per dieci anni. da quando sua moglie è scappata in Danimarca con la loro figlia senza permettergli di vederla mai più. Francesco credeva fosse solo un viaggio. Non avrebbe mai pensato di vivere l’incubo peggiore della sua vita. Eppure, ora che Margherita è di nuovo con lui, è difficile ricucire quello che tanto tempo prima si è spezzato. Francesco ha davanti a sé un’adolescente che si sente sbagliata. Perché a scuola è isolata dai suoi compagni e a casa passa le giornate chiusa nella sua stanza. Ma Francesco giorno dopo giorno cerca la strada del suo cuore. Una strada fatta di piccoli ricordi comuni che riaffiorano. Perché le cose più preziosa, come l’abbraccio di un padre, si possiedono senza doverle cercare. E quando Margherita ha bisogno di lui come non mai, Francesco le sussurra all’orecchio poche semplici parole per farle capire quanto sia speciale: <<Niente, ma proprio niente, è come te, Margherita>>.
Dopo il successo di Non volare via, a lungo n classifica in Italia tra i libri più venduti, Sara Rattaro torna con un romanzo potete e intenso che sa come avvicinarsi al cuore di tutti noi. La storia di quell’istante in cui non importa più cosa è giusto o cosa è sbagliato. La storia di un padre coraggioso e di una ragazza speciale. La storia di un amore che non conosce né tempo né ostacoli. Perché a volte l’unica cosa che conta è lottare per quello che si ama veramente.
La mia recensione
Questa è una storia vera. Un storia profonda e toccante. Una storia piena di amore e perseveranza. Una storia drammatica che trova il suo risvolto positivo, nonostante tutto.
È la storia di Francesco e Margherita: padre e figlia.
Francesco era profondamente innamorato di Angelika. Un amore nato per caso, improvviso, intenso, forte e fragile. Nel momento stesso in cui Francesco diventa padre, capisce molte cose. Niente sarà più come prima.
“Ero diventato grande. Ora ero un uomo e mi sarei occupato di te a qualunque costo e, anche se mi fosse mancata ancora l’aria come in quell’istante, sapevo di avere una sola priorità. Tu, Margherita.”
L’arrivo di un figlio porta cambiamenti anche nella coppia. Francesco ne è consapevole, pienamente cosciente delle novità che quella piccola creatura avrebbe portato.
“Non eravamo più solo due individui, una coppia: ci eravamo trasformati in qualcosa di importante, perché esistevi.”
Angelika, invece, con il parto era cambiata. Evitava Francesco, lo isolava, lo escludeva dalla sua vita. Margherita era figlia di entrambi, eppure lei voleva l’esclusiva.
“Tu eri solo sua (…) Margherita è mia figlia (…).
Tu eri anche mia. Tu avevi bisogno di me e io di te.”
Angelika decide di andare a trovare il padre in Danimarca. Quello che era iniziato come un viaggio, diventa una sottrazione di minore. Così inizia il doloroso calvario di Francesco. Angelika decide che lui non è più il padre di Margherita e cerca in tutti i modi di trovarne uno nuovo … un susseguirsi di uomini entrano a far parte della loro quotidianità. Francesco fa di tutto affinché sua figlia non si dimentichi di lui: telefona, la va a trovare, si sottopone a colloqui stressanti e intimidatori con gli assistenti sociali, si rivolge alle autorità per far valere i suoi diritti di padre ecc., ma sembra che tutto sia contro di lui. Il tempo scorre, Margherita cresce e il ricordo del padre italiano sbiadisce sempre più. Angelika fa di tutto per evitare che il loro rapporto prosegua. Cerca in tutti i modi di interromperlo.
Francesco arriva addirittura a organizzare il rapimento della figlia, ormai disperato, tenta l’impossibile. Però si rende conto che non può usare questa violenza su sua figlia. Capisce che si sarebbe comportato allo stesso modo di Angelika e lui non voleva far soffrire la sua bambina. Ingrid, la tata di Margherita, è l’unica persona che riesce a mantenere i contatti con Francesco di nascosto e cerca, in qualche modo, di non farle dimenticare completamente il padre italiano.
Un avvenimento inaspettato permette a Francesco di riavere Margherita con sé. È felice, la sua bambina, ormai adolescente, rimarrà con lui e nessuno potrà più portargliela via.
I rapporti non sono semplici. Margherita è silenziosa. Il cambiamento non è subito accettato: nuova scuola, nuova casa, nuove persone. Francesco è poco più di un estraneo per lei. Non sa quanto lui l’abbia cercata, quanto abbia lottato per vederla, non sa quanto abbia sofferto.
L’unica persona con cui sembra andare un po’ d’accordo è Enrica, la compagna di Francesco. Una donna speciale, riservata, spiritosa (a modo suo), solare e innamorata della vita in generale. Accetta Margherita con gioia, è felice per Francesco, certa che tutto, da adesso in poi, andrà meglio.
I mesi passano e Margherita ancora non sembra ambientarsi. È educata, rispetta le regole, fa nuove amicizie a scuola, sembra tranquilla. Troppo tranquilla.
“Non riuscivo a non chiedermi quando saresti esplosa. Ero preoccupato e temevo quel momento (…) Era sempre così: tu non mi parlavi, tu non mi rispondevi.”
Francesco fa davvero di tutto per dimostrare a Margherita che le vuole bene, che non è stato un errore metterla al mondo. Inizia a ripercorrere i momenti in cui ha conosciuto Angelika. Accompagna Margherita al negozio dove si sono visti la prima volta, al loro primo appuntamento, al luogo del matrimonio …
Funzionerà questa tattica? Forse riesce ad avvicinarla, ma contemporaneamente, sta rischiando di perdere Enrica.
Al compimento dei quindici anni, donano una scatola a Margherita. Essa contiene tutti i regali che Francesco non le aveva mai potuto dare in tutti quegli anni di lontananza.
“La mia vita senza di te era tutta sul tavolo.”

Lo stile con cui è narrata questa storia è delicato, discreto, rispettoso. Non è facile entrare nella vita degli altri e raccontarne gli stati d’animo, le sofferenze e le gioie. Nessuno può capire, fino in fondo, ciò che Francesco ha passato. Solo chi ha vissuto lo stesso calvario, può comprendere. L’autrice ha ascoltato e letto numerose storie, alcune vengono citate alla fine dei capitoli.
Mi hanno colpito molto alcune dinamiche. Se lui arrivava in ritardo di cinque minuti all’appuntamento con gli assistenti sociali, veniva subito etichettato come “poco affidabile”. Se la bambina si faceva male quando era con lui, diventava “irresponsabile” … cioè, ciò che poteva capitare a chiunque, diventava una mancanza di buonsenso e garanzia. Le lotte, i tribunali, i viaggi a vuoto, la disperazione e la speranza di riabbracciare la propria figlia devono essere dei momenti terribili.
La storia è narrata dal punto di vista alternato di Francesco e Margherita, entrambi in prima persona. Questo ti fa avere un contatto diretto con i protagonisti. È come se fossero loro a parlare con te e raccontarti cosa hanno dovuto affrontare, superare, accettare e gestire, prima di arrivare a conoscersi.
Una lacrima è scesa dal mio viso quando Margherita si rivolge a Francesco, chiamandolo papà.
Margherita ha i suoi problemi esistenziali, è un ‘adolescente, ha subito comunque dei traumi e cerca, in qualche modo, di sopperire alle mancanze cui è stata costretta a rinunciare per le scelte degli altri. Le mancava una famiglia, una madre premurosa e attenta, un padre amorevole e severo, una stabilità emotiva, un senso di appartenenza alla propria terra di origine. Non sapeva chi era, né chi sarebbe diventata. Un senso di smarrimento e la mancanza di certezze, l’hanno resa fragile, insicura, inaccettata, esclusa, sola. Non sapeva che dall’altra parte del mondo c’era un padre che stava lottando per lei, perché niente e nessuno avrebbe potuto prendere il suo posto. Perché Margherita apparteneva a Francesco e nessuna legge, nessun divorzio, nessuna separazione poteva impedirle di essere “figlia” e lui suo “padre”.
Un augurio di buona vita a Francesco che ha vinto la sua battaglia, a Margherita per avere la fortuna di essere amata da un genitore così amorevole.
A tutti coloro che stanno lottando per rivedere i propri figli … un abbraccio.



BIOGRAFIA
Sara Rattaro nasce e cresce a Genova, dove si laurea con lode in Biologia e Scienze della comunicazione. Nel 2010 esce per un piccolo editore il suo primo romanzo Sulla sedia sbagliata. Nel 2011 scrive il suo secondo romanzo Un uso qualunque di te, che ben presto scala le classifiche e diventa un fenomeno del passaparola. Il suo primo romanzo pubblicato con Garzanti è stato Non volare via, un successo con cui la scrittura di Sara ha conquistato i più importanti editori di tutta Europa.

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