martedì 18 agosto 2015

Antonella Maggio: Un'estate a Rimini per innamorarsi - Recensione di Emme X

 4,5 su 5

Autore: Antonella Maggio
Titolo: Un’estate a Rimini per innamorarmi
Editore: Self publishing
Genere: Romance
Data di pubblicazione: 2015
Pagine: 290

SINOSSI:
La Puglia è tremendamente bella con i suoi alberi d’ulivo secolari, le spiagge incantevoli di tutto il litorale adriatico e la buona cucina, ma all’improvviso troppo stretta e triste per chi, come Vito e Camilla, ha deciso di lasciare definitivamente il passato alle spalle.
Lui, dopo aver chiuso con la sua ex, deve fare i conti con un dolore che supera di gran lunga la classica fine di una relazione e Rimini è il posto ideale dove ricominciare da zero come Chef tra i fornelli del Sun Marina Sun. Lei, insofferente alla sua famiglia dalla mentalità antica e bigotta, abbandona tutti, compreso il suo futuro sposo sull’altare e scappa via facendo l’autostop.
Vito e Camilla. Stessa automobile e stessa meta, due dolori diversi da metabolizzare, un’estate a Rimini per ricominciare e non innamorarsi mai più…

Questa è la seconda edizione del romanzo.
“Un’estate a Rimini per innamorarsi” nasceva con il titolo “A Rimini con la sposa”, il testo risulta cambiato e migliorato rispetto alla prima edizione. 


Questa è la storia di Vito e Camilla, detta Milly.
Vito ha trentaquattro anni e fa il cuoco. Dopo aver troncato la sua relazione con Marianna, lascia Lecce e parte per Rimini. Vuole lasciarsi alle spalle problemi, delusioni e amarezze, pronto a ricominciare in un posto nuovo e pieno di distrazioni.
L’originalità del romanzo sta in questo: l’incontro con Milly.
Senza volerlo, ma con la coscienza che lo turba, accetta di dare un passaggio a quella strampalata ragazza che fa l’autostop vestita da sposa.
Tra i due non c’è speranza di affrontare quel viaggio serenamente. Tutte le canzoni trasmesse dalla radio, non fanno che accrescere il malumore di Vito.
Molto simpatica la scena in cui i due – Milly nello specifico – si recano a fare shopping. Il comportamento di Vito è classico, tipo dei maschi, forse per questo l’ho trovato divertente.
Vito: un uomo leale, legato ai principi della famiglia, dedito al lavoro, con l’animo malinconico. La relazione precedente lo ha segnato profondamente e deluso, per questo ha momentaneamente messo una croce sul cuore. Un uomo che pensa una cosa e ne dice un’altra. Un uomo che vuole agire e poi non lo fa.

“Gli esseri umani … creatura codarde che ambiscono sempre alla libertà, a visitare posti nuovi, ad assaporare nuovi gusti e si promettono ripetutamente durante l’arco della vita di cambiare, ma puntualmente dinanzi al cambiamento, dinanzi al bivio in cui da un lato c’è una strada che porta indietro e un’altra che prosegue verso l’ignoto, loro scelgono puntualmente quella che fa dietro-front”.

La storia ha diversi ragionamenti come questo. Pensieri e parole che lasciano al lettore uno spunto su cui riflettere.
Milly: una ragazza di venticinque anni che ha sempre accettato le decisioni di suo padre ma che, adesso, ha trovato la forza di ribellarsi.
Molto astuta e simpatica la figura di Maria, l’aiuto-cuoca.
Molto meno tra le mie grazie, come credo di chiunque altro, è Midori. Una sorta di ninfomane portatrice di guai e zizzanie.
L’autrice è riuscita a creare personaggi diversi, ben caratterizzati. Non soltanto i protagonisti, ma ogni nome citato è ben strutturato nel carattere, oltre che nell’aspetto.
A tratti divertente, a tratti riflessivo, la storia si snoda tra alti e bassi, gelosie, incomprensioni, colpi di scena, arrabbiature e guai.
Le scene si susseguono rapidamente, non ci sono momenti di pausa in cui leggi e sembra che non succeda nulla. No, ogni momento ha il suo imprevisto, il suo seguito, la sua avventura.

Sono lieta di aver trascorso delle ore in compagnia dei protagonisti Vito e Camilla.

1 commento:

  1. Grazie per la splendida recensione! sono felicissima che la mia storia sia piaciuta ^_^

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