sabato 28 maggio 2016

Monica Brizzi: È qui che volevo stare



Autore: Monica Brizzi
Titolo: È qui che volevo stare
Editore: Self-publishing
Genere: Romance
Data di pubblicazione: 30 marzo 2016
Pagine: 150

SINOSSI
Una promessa fatta dieci anni prima. Tornare in Grecia, ancora una volta, tutti insieme. È questa l’idea che spinge un gruppo di trentenni a ripetere la gita dell’ultimo anno di scuola. 
Peccato che Sofia, una ventinovenne così rossa e piena di lentiggini da essersi meritata il soprannome di Gnomo, non sia pronta a ritrovare tutti, soprattutto Michele, l’ex da cui cerca di scappare. Ma anche Giusti e Paolucci, l’imbucato Martinelli, le ragazze della E, il professore di storia dell’arte, la bidella, Tommaso, l’amico di sempre, il ragazzo di Ragioneria che conosce sin dai tempi delle medie. Tra strane scoperte, nuovi amori, tradimenti, serate in discoteca, pianti e risate a non finire, immersa nella Grecia delle grandi divinità, Sofia riuscirà una volta per tutte a sconfiggere la sua chimera?



Nel meraviglioso panorama della Grecia, con la sua atmosfera mitologica e secoli di storia, si svolge la maggior parte del romanzo.
“Era te che volevo. È qui che volevo stare, tra le tue braccia”.
Questa è la frase che racchiude tutto il romanzo.
Sofia e le sue migliori amiche, Roberta e Anita, devono partecipare a una gita con gli ex compagni di maturità. Sono passati dieci anni, tante cose sono cambiate, molte altre sono rimaste uguali. Tutta la comitiva dovrà ripetere il viaggio in Grecia e lì succederà un po’ di tutto.
Sofia ha ventinove anni, occhi castano-verdi, lentiggini, capelli mossi, ispidi, ricci e rossi, piccola e magra. Lei si vede come uno brutto gnomo, gli altri la vedono come una simpatica fatina.



Lei è la protagonista del romanzo. Accanto a Sofia, si muovono gli altri personaggi. Da una parte troviamo Michele, il suo ex ragazzo. Si sono lasciati da quattro anni perché lui la tradiva con chiunque, ma è come se tra loro ci fosse qualcosa in sospeso. Dall’altra parte troviamo Tommaso, il migliore amico di Sofia, un ragazzo simpatico, attraente, l’amico ideale, quello che osserva e protegge, colui che è presente senza diventare invadente.
La sfiduciata Sofia, si porta dietro un fardello di delusioni e un amore segreto ben celato che perfino lei stenta a riconoscere.
“Presi al volo il dolore e lo misi in un piccolo angolo”.
La storia è raccontata con disinvoltura, creando dei personaggi meravigliosi, forti e deboli allo stesso tempo. Sono persone umane come noi, in cui è facile rispecchiarsi. L’insicurezza di Sofia, il suo modo di vedersi brutta quando in realtà è molto carina, seppur delicata e minuta, la rendono simpatica. Ha la battuta sempre pronta, è un punto di riferimento per le due strampalate amiche e piace agli uomini, anche se non lo sa, non se ne accorge, perché il suo cuore è già impegnato.
“Lo amai quella notte. E lo amai ogni singola notte della mia vita”.
Si tratta di una storia d’amore delicata, quasi adolescenziale, anche se in realtà i protagonisti sono quasi trentenni. Dimostra che, a volte, è proprio la paura di crescere a renderci ottusi e non vedere le cose come stanno realmente. Però arriva per tutti il giorno in cui si prende coscienza dei sentimenti, delle emozioni, della vita e non possiamo più esimerci dall’affrontarli.
Questo è quello che capita a Sofia e agli altri protagonisti.
“È bello. E io lo voglio. Lo voglio troppo. Da tanto tempo, lo voglio con dolore e amore. Lo voglio. Lo amo”.
Leggere questo romanzo è come assaporare la dolcezza del primo amore, dieci anni dopo. Lo stile di Monica Brizzi è frizzante, ironico, sensibile, romantico e molto piacevole. Trasmette emozioni positive e sa di fresco, di buono. Fa venire voglia di viaggiare e amare. Di buttarsi e vivere la vita senza rimpianti.

Lo straconsiglio perché merita davvero di essere letto.

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