sabato 14 ottobre 2017

Alice Sebold: Amabili resti



Autore: Alice Sebold
Titolo: Amabili resti
Editore: Edizioni E/O
Genere: Narrativa (fantasy/drammatico)
Anno di pubblicazione: 2002
Pagine: 416

SINOSSI
Susie, quattordicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata, stuprata, fatta a pezzi e nascosta in cantina. Il racconto è affidato alla voce della stessa Susie, che dopo la morte narra la vicenda con lo spirito allegro e senza compromessi dell'adolescenza.
Il libro procede come un giallo: vogliamo sapere come chi l’ha uccisa, cosa fa l’assassino, come avanzano le indagini, come reagisce la famiglia.
Ed è Susie che ci racconta tutto questo, aumentando così la nostra partecipazione emotiva. Lei “fa il tifo” per suo padre quando, opponendosi alla svolta che hanno preso le indagini di polizia, capisce chi è il vero assassino e, pur non avendo le prove, cerca d’incastrarlo.
Amabili resti, è un romanzo che ci commuove senza mai indulgere a sentimentalismi. E Susie aiuterà tutti, i lettori per primi, a riconciliarsi con il dolore del mondo.

Inquietante, crudo, malinconico, raccapricciante… 
così definirei questo romanzo.

Susie è una ragazza di quattordici anni che viene brutalmente stuprata, uccisa e fatta a pezzi dal suo vicino di casa.
George Harvey è un uomo di trentasei anni, solitario, bugiardo e quasi insignificante. È il vicino di casa dei Salmon che, in un giorno di dicembre, attira Susie nel suo nascondiglio. Lui è un assassino e Susie è l’ultima delle sue vittime.
La famiglia di Susie è sconvolta dal dolore. Ognuno di loro reagisce al lutto in maniera differente.
Suo padre, non vuole dimenticare e cerca giustizia a ogni costo. L’intuito gli fa capire chi è l’assassino di sua figlia, ma la polizia sembra superficiale nelle indagini. Il corpo di Susie non verrà mai trovato. Nonostante passino tanti anni, lui non riesce a mettersi l’animo in pace: trovare un modo per rendere giustizia alla sua bambina, è il suo unico e principale obiettivo.
La madre di Susie, invece, sconvolta e affranta dal dolore, pensa che l’unico modo per sentirsi meno triste sia quello di dimenticare. Quella famiglia segnata dal lutto, le sta stretta e cerca vie di fuga.
Lindsey, la sorella di Susie, rimane accanto al padre e al fratello Buckley. In lei, tutti rivedono la sorella scomparsa, e diventa difficile far capire il suo dolore, la sua rabbia per quanto accaduto. Finge di stare bene, che sia tutto normale, ma non è così. Anche lei vuole giustizia.
Perfino gli amici di Susie, Ruy e Ruth, cercheranno di renderle giustizia. Nessuno di loro è mai riuscito a dimenticarla, nonostante siano andati avanti con le loro vite.
Il romanzo è ambientato nell’America degli anni ’70.
Susie, è la voce narrante. Lei è lì, in una sorta di “terra di mezzo”, spettatrice di ciò che è rimasto sulla terra. Osserva la sua famiglia soffrire e distruggersi. Vede il suo assassino vivere indisturbato, apparentemente innocente e sereno. Susie, più di tutti, ha bisogno di rimanere legata ai suoi affetti, non è pronta ad andare avanti.
Gli anni passano e vede sua sorella crescere, diventare donna, mentre lei avrà quattordici anni per sempre. Sua sorella percorre tutte le tappe che lei non vivrà mai, tutte le esperienze che le sono state negate.
La scelta dell’autrice, di raccontare la storia dal punto di vista di Susie, rende il romanzo inquietante e crudo, perché solo lei sa la verità. Solo lei sa come è morta, chi l’ha uccisa e dove si trova il suo corpo. Durante la lettura, sembra di avvertire la presenza di Susie, di tutte le “Susie” del mondo che troppo presto sono andate vie, con le loro vite spezzate dalla mano crudele dell’uomo.
È una storia che fa pensare, fa riflettere, ti turba psicologicamente. È impossibile restarne indifferenti. Si deve leggere con un atteggiamento di sensibilità e asprezza al tempo stesso.

“Questi erano gli amabili resti, cresciuti intorno alla mia assenza.
I legami, a volte esili, a volte stretti a caro prezzo,
ma spesso meravigliosi, nati dopo che me n’ero andata.
E cominciai a vedere la cose in un modo che mi lasciava
concepire il mondo senza di me”.

Un libro scritto per tutte le “Susie” del mondo…
Consigliato.



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